Per il caso della morte di Pierpaolo Panzieri gli inquirenti sono a caccia di un amico latitante della vittima.
Continuano le indagini per la morte di Pierpaolo Panzieri, il giovane ucciso con 13 coltellate a Pesaro. Secondo quanto appreso, gli inquirenti che si stanno occupando del caso sarebbero a caccia di un suo amico. Questo avrebbe cenato insieme alla vittima.
A sostegno dell’ipotesti che l’omicida sia un amico (o comunque un conoscente), l’assenza di segni di effrazione nell’abitazione della vittima. Pierpaolo Panzieri avrebbe infatti aperto la porta di casa per far entrare il suo carnefice, con quale avrebbe anche consumato una cena. Le forze dell’ordine sono a caccia dell’amico della vittima, il quale non avrebbe mai fatto rientro a casa sua. Le ricerche del giovane sono scattate in tutta Italia.
L’omicidio
Alla luce di questi fatti, è abbastanza probabile che il killer di Panzieri sia proprio un suo amico. La vittima, di 27 anni, è stata uccisa con 13 coltellate nella sua abitazione, nella quale si era trasferito a inizio febbraio, nel centro di Pesaro, nel quartiere del conservatorio Rossini.
Nella giornata di ieri sera, un amico 30enne della vittima era invitato a cena da lui. Il sospetto non avrebbe però più fatto rientro presso la sua abitazione, dove gli inquirenti si sono già recati per condurre le indagini. Nell’abitazione di Panzieri sono stati trovati degli avanzi di cibo che verranno prossimamente analizzati dalla scientifica.
La vittima conosceva il suo carnefice
Una cosa è chiara: Pierpaolo Panzieri ha aperto la porta al suo assassino. Con molta probabilità si trattava di una persona di cui si fidava o perlomeno che conosceva abbastanza da cenarci insieme. Secondo quanto appreso in seguito ad un primo esame del cadavere, la vittima 27enne avrebbe cercato di difendersi dalle coltellate. Ad ucciderlo, con molta probabilità, è stata una coltellata ricevuta tra il collo e le spalle.